lunedì 27 ottobre 2014

Nulla oltre ai tre punti. Cesena-Inter 0-1



Perdonando il pareggio in casa in Europa League, dove la classifica rimane per noi molto positiva (e ci mancherebbe altro), considerando tra le varie attenuanti anche i minimi effetti delle dimissioni di Moratti & Co, mi aspettavo una risposta dalla gara a Cesena. E l'ho avuta.

Sono giunto alla conclusione che questa squadra non possa migliorare i risultati della precedente stagione, non solo in termini di punteggio, ma anche e soprattuto di prestazione. Questa squadra non ha niente, non fa mai vedere niente. E la partita contro gli emiliani ne è stata la prova. Fino alla mezz'ora, quando ci è stato giustamente assegnato un calcio di rigore, l'Inter non aveva fatto neanche un tiro in porta. 30 interminabili minuti fatti di passaggi al compagno più vicino, senza mai vedere un nostro giocatore (con la solita eccezione) tentare un dribbling. Snervanti, poi, i continui retropassaggi, nessuno che si prendesse la responsabilità di tentare la giocata. Nonostante ciò, gli errori non mancavano, anzi. Ci ha risolto la partita l'estemporaneo guizzo del singolo, nella fattispecie Hernanes, che con la splendida palla per Palacio ha anche portato la squadra in superiorità numerica.


Nel secondo tempo i fuorigioco arrivavano come se piovesse, causati da una disastrosa gestione dei contropiedi e anche da una carenza di cinismo, che tra tutti mi sembra l'ultimo dei problemi. Abbiamo giocato per un'ora con un uomo in più e la cosa non si è davvero notata. Abbiamo visto i nostri soccombere non appena finiti in 10 con il Cagliari, oggi siamo stati messi alle corde da Cascione e soci, rischiando di perdere l'unica cosa positiva della serata: i tre punti. Anche ieri come in altre occasioni, non possiamo rimproverare a Mazzarri errori di formazione: gli undici in campo sono quelli che avrei schierato io, con la corretta rotazione tra i difensori, l'unico reparto in cui è possibile fare turn over. Il problema di questa rosa è alla radice: non c'è un'idea di gioco, si procede per inerzia in modo casuale e disordinato. L'atteggiamento tattico è in generale sempre troppo prudente, per questo il rigore di Icardi è solo il secondo goal segnato in trasferta dopo quello di Kovacic a Palermo.


Penso concorderete con me se dico che questo 0-1 non ci può bastare. Eppure sono queste le premesse con cui ci apprestiamo a sfidare sul nostro campo la terza in classifica. La Samp, tra l'altro galvanizzata dal pareggio con la Roma, arriverà a Milano affamata, ma soprattutto convinta di batterci. È questo il vero emblema del nostro declassamento: è scomparsa qualsiasi forma di timore reverenziale nei nostri confronti, tutti possono sperare nell'impresa se giocano contro di noi.
Vedendo l'Inter, non riesco proprio a immaginare come questa squadra possa costruire una striscia di vittorie, quindi una classifica. Mi limiterò a guardare la singola partita sperando in sporadiche prestazioni degne di nota, confidando che i nostri tirino fuori il meglio nelle partite che contano di più per il tifoso.
http://rudighedini.wordpress.com

Un ultimo appunto da questo weekend calcistico. Real Madrid-Barcellona, Manchester United-Chelsea. Quanto in basso è finito il calcio italiano...

1 commento:

  1. " Il problema di questa rosa è alla radice: non c'è un'idea di gioco, si procede per inerzia in modo casuale e disordinato"

    Pertanto stai dicendo, fra le righe, che il tecnico è inadeguato.
    Cioè quello che oramai pensano in tanti, me compreso.
    Giusto?

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